Si tratta del rapporto tra silenzio e parola: due momenti della comunicazione che devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone.
(dal messaggio di Benedetto XVI per la Giornata internazionale delle comunicazioni sociali)
Una visione nuova: normalmente parola e silenzio sono contrapposti.
Il Papa ci porta invece a fare un passo in avanti: la relazione umana è fatta di uno stretto equilibrio tra silenzio e parola. Un silenzio che non è assenza, ma è apertura all’ascolto, alla riflessione, alla domanda, che apre lo spazio all’altro.
Nel silenzio ascoltiamo e conosciamo meglio noi stessi, nasce e si approfondisce il pensiero, comprendiamo con maggiore chiarezza ciò che desideriamo dire o ciò che ci attendiamo dall’altro, scegliamo come esprimerci.
Siamo trascinati dalla volontà – che diventa necessità – di riempire di attività, di incontri, di parole i nostri spazi e tempi, e anche quelli che dedichiamo ai nostri ragazzi.
Facciamo, e facciamo fare, poca esperienza di silenzio.
Sono da considerare con interesse le varie forme di siti, applicazioni e reti sociali che possono aiutare l’uomo di oggi a vivere momenti di riflessione e di autentica domanda, ma anche a trovare spazi di silenzio, occasioni di preghiera, meditazione o condivisione della Parola di Dio.
Interpretare la rete solo come uno strumento, impedisce di comprenderne la portata e l’occasione educativa. I nostri ragazzi sono lì. E noi?
Ecco il messaggio integrale del Papa.
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